venerdì 9 luglio 2010

Menta fredda

Mangio pastiglie di menta fredda.
E ho imparato a fare cuori con le caramelle mou.
Ho guadagnato l'amicizia di una coccinella a 5 zampe, che ritrovo in posti inusuali quando meno me l'aspetto.
E incollo figurine nella mia collezione di scelte sbagliate, il titolo dell'album è : fallimenti. siamo già alla terza ristampa.
Mangio un'altra pastiglia di menta fredda.
E ascolto musica. tanta musica.
Ma nessuna melodia mi riesce a guarire da questa eterna nostalgia.
Dicono che ho lo sguardo triste.
Mi sale un sorrisetto cinico, nessuno vuole mai sapere veramente il perchè.
E c'è questa sensazione di aver dimenticato o perso qualcosa, che non mi abbandona mai.
Occasioni, attimi, sguardi che sono fuggiti, senza poter far nulla per trattenerli.
Neanche una foto, un frammento di carta che mi dica si, c'è stato davvero.
Mangio menta fredda.
E ancora un pò, solo altri cinque minuti.
Per ascoltare il battito del cuore nel petto (no bum bum?)
E scoprire nonostante tutto di essere ancora vivi.
E inspirare il tuo fiato, inalare la tua pelle, tracciare i contorni della tua ombra.
Nella speranza di avere accumulato ricordi a sufficienza.
La memoria del corpo non è cosciente, non dovrebbe fare tanto male.
Eppure mangio menta fredda.
E raccolgo il cuore a cucchiaiate, come gelato sciolto, cercando di ricomporlo.
E non ci resta niente, niente che valga la pena, nessuna emozione da poter vivere,
se non ingannevoli ricordi.
E illusioni. Favole buone per addormentarsi la sera, tra braccia accoglienti.
Calo giù gli occhiali scuri, per non sentirmi dire ancora del mio sguardo triste.
E allora non mi resta altro che prenderne un altro pacchetto.
Mentre vorrei che fossi già oblio.
Mentre vorrei un massaggio all'anima.
Mentre tutto mi dice di te.
Mentre cerco una coccinella a cinque zampe.
Mentre mangio menta fredda.

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